zoe è il nostro esserino peloso, una specie di cane-gatto diventato la nostra ombra il 6 giugno del 2020.
quando ci fermiamo ad osservarla, ci ripetiamo che è la scelta più bella che abbiamo fatto insieme.
ancora prima di vederla per la prima volta avevamo deciso di chiamarla zoe, dal greco ζωη che significa “vita”: volevamo regalarle un nuovo inizio e la prova che le mani degli esseri umani possono anche accarezzare, non solo ferire.
zoe è dolce e delicata, mai eccessiva ed esagerata, ha trovato da sola l’equilibrio per non perdersi e rimanere viva nonostante la malvagità subita dall’uomo.
è molto intelligente ma rimane estremamente diffidente: non ha dimenticato e spesso ci sono rumori, suoni o sguardi che la immobilizzano e in un attimo tornano vivi i ricordi di un passato che non si lava via facilmente.
a volte trema, altre salta se la tocchi ma non scappa mai: sta immobile, in posizione di chi si è costruito una corazza per non sentire e aspetta di non sentire più.
quei momenti vanno e vengono, lasciando sempre più spazio alle piccole conquiste quotidiane di fiducia.
l’abbiamo adottata consapevoli che non sarebbe stato facile e che avremo lasciato fare al destino: non ci interessavano il suo colore e la sua età ne se era sana o malata.
un atto d’amore che in realtà compie lei ogni giorno verso di noi insegnandoci a rallentare, ad ascoltare, ad avere pazienza, a non dare per scontato, a costruirci mattoncino dopo mattoncino, a restare uniti.
Grazie zoe e grazie gaci.